#2POST: COMMENTO "Imparare da Metropoliz UnLost territories ovvero il centro è dove è l'azione"
Il Metodo: dentro Metropoliz
[…] A cosa servono questi spot? Servono ad indicare luoghi dove è possibile far intervenire l’architettura con micro-azioni spaziali che “trasformino la crisi in valore” come direbbe Bruno Zevi.[…] siamo convinti che un uso intelligente anche dei nuovi mezzi e delle tecnologie informatiche possa essere fondamentale soprattutto nell'affrontare situazioni difficili e di crisi.[…] motivare concretamente (cioè anche socialmente ed economicamente) i progetti nelle singole aree e rivitalizzare UnLostTerritories. Perché sia chiaro, noi non scherziamo, non siamo u-topici, non siamo “senza luogo”, ma il progetto è per questo settore, per questa città, per questo tempo: è qui che si deve fare, come molte altre città del mondo hanno già fatto.
Il Corso
di Sintesi in Progettazione del Prof. Saggio analizza come tema il concetto
delle periferie nello specifico quelle collocate sulle sponde del fiume Aniene,
dando vita ad un progetto chiamato UnLost Territories – The Aniene Rims.
Quello che traspare sin dalle prime lezioni è la volontà di migliorare le
periferie, che sono la parte fragile della città. Nello specifico ci si sta concentrando
su quei luoghi che sono parte integrante del tessuto urbano ma che allo stesso
tempo risultano dimenticati, abbandonati, degradati o sottoutilizzati. Storicamente
Roma ha visto crescere il proprio territorio senza adeguati strumenti
urbanistici, una crescita come si suol dire “a macchia di leopardo”. Questo ha
generato nel corso dei secoli non pochi problemi all'organizzazione della città
sia da un punto di vista infrastrutturale sia per la gestione dei servizi.
Il progetto
UnLost Territories – The Aniene Rims vuole appunto ripartire da qui. Ricucire
le periferie e stringere i confini della città verso l’interno. Riempire quei
vuoti dimenticati rendendoli terreno fertile per la rinascita dei diversi
quartieri. Si tratta solo di scintille, che però stimolano l’orgoglio di chi
quei luoghi li vive: come il caso del MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di
Metropoliz, dove da una prima condizione di occupazione abusiva si è passati
alla creazione di un vero e proprio ecosistema autosufficiente formato da
diverse personalità e nazionalità, che grazie all'aiuto dell’arte sono riusciti
a creare qualcosa di mai visto prima a Roma.
La dura
realtà in cui il progetto di UnLost Territories si insinua unito ad una collaborazione
di diversi soggetti (cittadini locali, figure professionali, studenti e
possibili committenti) spinge lo studente verso la progettazione di un luogo
non solo esteticamente gradevole ma sicuramente funzionale e intriso di tutti i
significati e le difficoltà delle periferie stesse.
Il tema della riqualificazione delle periferie negli ultimi decenni ha acquistato particolare rilevanza a livello sociale, politico e architettonico. A tal proposito mi permetto di segnalare alcuni interventi realizzati in diverse città italiane sotto la guida dell'architetto Renzo Piano e del suo Team.
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